Utilizza la funzionalità di ricerca interna #finsubito.

Agevolazioni - Finanziamenti - Ricerca immobili

Puoi trovare una risposta alle tue domande.

 

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
#finsubitoaste
#finsubitoaste Lazio
01_post_Lazio
Agevolazioni
Agevolazioni #finsubito
Alghero aste
Cagliari aste
Emilia Romagna aste
Italia aste
Lazio aste
Lombardia aste
News aste
Olbia aste
Post dalla rete
Roma aste
Sardegna aste
Sassari aste
Toscana aste
Video dalla rete
Video Zes agevolazioni
Zes agevolazioni
   


Stop retroattivo alla cessione del credito: imprese e professionisti contro il decreto Superbonus

Lo stop retroattivo alla cessione del credito è ormai ufficiale. A partire dal 30 marzo 2024, chi non ha ancora iniziato i lavori edilizi e sostenuto le relative spese non può più usufruire dell’opzione dello sconto in fattura o della cessione del credito.

Il divieto retroattivo è stato introdotto dal decreto n. 39 del 29 marzo 2024: chi non ha ancora aperto il cantiere o speso fondi per avviare i lavori edilizi non potrà più trasferire i vari bonus. La cessione del credito resta in vigore in alcuni casi eccezionali, ad esempio per gli interventi di efficientamento e messa in sicurezza su immobili danneggiati dagli eventi sismici del 6 aprile 2009 e a far data dal 24 agosto 2016.

La risposta dei professionisti del settore non si è fatta attendere. Per Assistal, l’Associazione di Confindustria che riunisce le aziende operanti nei servizi di efficientamento energetico e nella manutenzione e gestione di impianti tecnologici, il divieto mette a rischio i cantieri già avviati e gli obiettivi di efficientamento energetico voluti dal PNIEC.

Se, da una parte, vi è la necessità di salvaguardare i conti pubblici, dall’altra non si può negare che la stretta del governo rappresenta l’ennesima modifica in corso d’opera della normativa vigente, creando confusione tra famiglie e imprese e bloccando gli interventi di riqualificazione avvitati.

Stop retroattivo alla cessione del credito: cosa cambia con il decreto Superbonus

Il decreto con cui si stabilisce il blocco definitivo alla cessione del credito, con carattere retroattivo, va a modificare la disciplina precedente agendo sull’articolo 121 del dl 34/2020.

Il primo divieto generalizzato alla cessione del credito sui bonus edilizi risale al dl 11/2023. Il testo prevedeva alcune ipotesi eccezionali ma la cessione del credito era ancora possibile per gli interventi per i quali:

  • era stata presentata la Comunicazione di inizio lavori asseverata entro la data del 29 marzo 2024
  • era già stata adottata la delibera assembleare per l’esecuzione dei lavori in ambito condominiale
  • in presenza della richiesta di istanza di acquisizione del titolo abilitativo
  • se i lavori erano iniziati
  • in presenza di accordi vincolanti tra le parti e acconti versati

Il nuovo decreto Superbonus, invece, elimina ogni genere di cessione dei crediti e di sconto in fattura per tutte le tipologie che ancora le prevedevano, ad eccezione degli immobili colpiti da scosse di terremoto. Quindi l’opzione resta possibile per gli interventi eseguiti sugli immobili danneggiati dal sisma del 6 aprile 2009 e del 24 agosto 2016 nelle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Ma, anche in questo caso, si applicano dei limiti: la cessione del credito richiede un preciso stanziamento di fondi.

Il parere di imprese e professionisti

Come già avvenuto per il decreto emanato nel febbraio 2023 purtroppo il Governo ha adottato un provvedimento senza alcun confronto con i comparti produttivi, aumentando l’incertezza di un quadro normativo mutato innumerevoli volte negli ultimi anni.

Le parole di Roberto Rossi, Presidente di Assistal, parere condiviso da molti esponenti del settore edile.

Alcuni soggetti e associazioni hanno preso parte alle audizioni parlamentari, esponendo al governo i rischi delle restrizioni retroattive introdotte dal nuovo decreto Superbonus (dl 39/2024). Il rischio maggiore è quello di non essere in grado di rispettare gli impegni contrattuali già presi.

Ora – come sottolinea l’associazione nazionale costruttori edili (Ance) – coloro che potevano continuare a optare per lo sconto in fattura e la cessione del credito avendo presentato il titolo abilitativo entro il 16 febbraio 2023, non potranno più usufruire dell’opzione.

Stop cessione del credito, colpite le imprese esecutrici

Costruttori e altri professionisti del settore edile ritengono che il decreto e lo stop alle cessioni avranno effetti negativi per le imprese esecutrici degli interventi. Ciò perché molte imprese, affidandosi agli appalti in affidamento e alle CILAS già presentate, hanno già avviato le operazioni propedeutiche ai lavori di ristrutturazione e riqualificazione.

Oltre alle imprese costruttrici, lo stop incide in modo negativo sui beneficiari delle detrazioni fiscali che, pur avendo avviato gli interventi entro il 30 marzo 2024 (come prevedevano le vecchie disposizioni), non avevano ancora sostenuto alcuna spesa in attesa di raggiungere la percentuale minima di avanzamento dei lavori richiesta.

In sintesi, ecco chi può ancora usufruire della cessione del credito

Tirando le somme di quanto detto, il dl 39/2024 esclude la possibilità di scegliere la cessione del credito ai contribuenti che non hanno iniziato i lavori agevolati con tutti i bonus edilizi, anche in presenza della CILAS, del titolo abilitativo o della delibera assembleare.
Possono optare per cessione del credito o sconto in fattura soltanto coloro che sono muniti di apposita documentazione dei lavori già effettuati, con fattura emessa entro il 30 marzo 2024.
Quindi, pur avendo avviato la CILAS, soltanto chi è in grado di provare il pagamento dei lavori può cedere il credito, in caso contrario dovrà obbligatoriamente scegliere la detrazione fiscale decennale.

Consiglia questa notizia ai tuoi amici

Commenta questa notizia



 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Prestiti personali immediati

Mutui e prestiti aziendali

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui