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Il consiglio comunale di mercoledì 24 aprile ha approvato il bilancio consuntivo 2023. Il provvedimento ha ottenuto 21 voti favorevoli (Fratelli d’Italia, Avanti Pistoia per Ale Tomasi Sindaco, Centristi Forza Italia, Amo Pistoia e Lega), 9 contrari (Partito Democratico, Pistoia Ecologista Progressista e Civici Riformisti) e nessun astenuto.

La manovra è stata presentata dall’assessore al bilancio del Comune.

6,5 milioni di avanzo disponibile. «Registriamo anche per quest’anno un risultato molto positivo del bilancio consuntivo 2023-2025 – ha sottolineato l’assessore – con 6,5 milioni di avanzo disponibile e circa 393.000 euro di avanzo destinato, un dato che ci consentirà per l’ennesimo anno di finanziare con risorse nostre una parte delle previsioni del Piano degli investimenti 2024-2026, approvato dal consiglio comunale».

Il Comune paga i fornitori in tempi rapidi. «Abbiamo tempi di pagamento dei debiti commerciali che ci rendono un’eccellenza – ha evidenziato l’assessore al bilancio – grazie al lavoro puntuale degli uffici e del servizio ragioneria che è pronto nella liquidazione delle fatture una volta che vengono effettivamente validate dai singoli servizi».

73.053.000 euro di debito, il più basso dal 2008. «Ricordo a tutti che nel 2008 fu toccato un apice nello stock di indebitamento dell’Amministrazione comunale di Pistoia nella somma di 122 milioni di euro – ha detto l’assessore al bilancio -, valore che poi ha interessato in maniera profonda il bilancio negli anni successivi. Il 31 dicembre 2023 si è chiuso con un debito residuo di 73.053.000 euro, il dato più basso in assoluto non solo dal 2008 ma anche dal 2017, nonostante l’aumento di investimento in opere pubbliche. Nel 2017 chiudemmo con un debito di 85.366.000 euro, oggi si chiude con oltre 12 milioni in meno rispetto al 31 dicembre 2023, nonostante l’accensione di ulteriori mutui per finanziare le opere pubbliche. Il merito dipende anche dalla rinegoziazione dei mutui proposto dalla giunta e approvato dal consiglio comunale durante il lockdown nel 2020, con differimento della scadenza di una parte dell’indebitamento con costi di ammortamento più bassi».

Bilancio, gli elementi di rigidità. «Il bilancio ha alcune criticità come alcuni elementi di rigidità – ha spiegato l’assessore -. Infatti la spesa energetica, quella per il personale e le spese per il mantenimento complessivo della macchina amministrativa sono talvolta indipendenti da volontà politiche. Mi riferisco, in particolare, alla spesa per il personale, destinata a crescere anche indipendentemente dall’aumento del numero dei dipendenti. Talvolta sarebbe necessario aumentare le assunzioni, in particolare in alcuni settori, ma questo è precluso da un quadro normativo complesso legato al decreto ministeriale del 17 marzo 2020, che ha fissato come tetto massimo di assunzioni per enti della nostra tipologia e dimensione di abitanti al 27,60%, che deve essere rispettato nel rapporto tra la spesa corrente dell’anno e la media delle entrate dell’ultimo triennio. Purtroppo nel conteggio della percentuale vanno imputati anche il valore degli aumenti contrattuali, che sono senz’altro una cosa positiva per il comparto dei dipendenti, ma rappresentano un costo che l’Amministrazione sostiene in base a scelte che vengono compiute altrove. Con il prossimo rinnovo contrattuale è già stato stimato un aumento del 5,78% di costo per il personale. Pertanto l’attuale quadro normativo non ci permette scelte espansive in quei servizi che l’Amministrazione considera strategici e che di fatto richiederebbero maggiori assunzioni».

Altre voci legate alla rigidità del bilancio. «Sono rappresentate dalle spese energetiche – ha detto l’assessore al bilancio -, anche se su questo in realtà una minima capacità di manovra può essere effettuata. Stiamo infatti lavorando ad alcune suggestioni rispetto al tema delle comunità energetiche, rispetto a quello dell’installazione degli impianti fotovoltaici, che ci consentono di mantenere una maggiore autonomia energetica. Il percorso che l’Amministrazione sta affrontando è quello dell’efficientamento energetico attraverso il quale abbiamo come obiettivo sia il risparmio economico che la sostenibilità ambientale, come nel caso della nuova concessione dell’illuminazione pubblica».

883.000 euro incassati come oneri di urbanizzazione, nessuno impiegato nella spesa corrente.

«Si tratta di un pilastro di questa Amministrazione – ha spiegato l’assessore al bilancio -: dal 2017 ci siamo sempre impegnati a non destinare gli incassi da oneri di urbanizzazione alla spesa corrente seppur concesso dalla legge. Il 2023 a consuntivo conferma questa scelta, tanto è vero che negli 883.000 euro incassati come oneri di urbanizzazione, nessuno è stato impiegato nella spesa corrente di manutenzione ordinaria, ma è tutto fluito nel finanziamento in corso di anno nella spesa per gli investimenti e per quota parte nell’avanzo destinato agli investimenti che ammonta a 393.000 euro. Abbiamo tracciato un percorso che di anno in anno viene essenzialmente confermato».

Lungo e articolato il dibattito in aula tra maggioranza e opposizione. Sono intervenuti, tra gli altri, il gruppo PD e i capigruppo di Pistoia Ecologista e Progressista, Fratelli d’Italia, Civici Riformisti e Lega.

«Come l’anno passato la Giunta si vanta ancora di un avanzo di più di 6 milioni di euro – ha sottolineato il gruppo del Partito Democratico -, senza però riuscire a spendere le risorse disponibili per manutenzione e sicurezza delle strade, verde pubblico e assetto idrogeologico. Chiara la mancanza di un coordinamento politico tra gli uffici che soffrono della carenza di personale e non possono organizzare sia i progetti straordinari che la manutenzione. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: un ritardo di due anni nella redazione del piano strutturale che impedisce agli investitori ed alle imprese di fare progetti sulla nostra città, interventi spot, rincorsa a bandi e progetti senza una pianificazione, cantieri avviati tutti nello stesso momento e nelle stesse zone senza un coordinamento, mancando di comunicazione verso i cittadini e bloccando l’intera città per giorni. La cultura è lasciata ai privati, mentre le altre città vedono crescere il numero di turisti grazie a investimenti mirati. Serve maggiore coraggio in fase preventiva e nella riorganizzazione della macchina: avanzano quasi 7 milioni, ma le strade, il verde e la manutenzione dei fossi dovranno aspettare. Un ennesimo segnale di inadeguatezza di questa Amministrazione».

«Un bilancio che ancora una volta testimonia la capacità di progettazione e di investimento dell’Amministrazione – ha sottolineato il capogruppo di Fratelli d’Italia -. Altri 15 milioni di euro nel 2023, cifre che ricadono su tutto il territorio sotto forma di infrastrutture e servizi. Abbiamo una capacità di investimento pari al 155%, il 50% in più rispetto ai comuni capoluogo a noi vicini. Aumentano i servizi e diminuisce la spesa corrente, così come avviene in famiglia. Grandi opere cantierizzate ed attenzione alla manutenzione ordinaria, che continueremo ad implementare, con attenzione soprattutto alle periferie».

«Il bilancio 2023 chiude con un avanzo di 6,5 milioni – ha detto il capogruppo di Pistoia Ecologista e Progressista -. Sarebbe stato meglio avere un avanzo minore ma spendere tutte le risorse a disposizione: come gli 80.000 euro risparmiati sulla manutenzione del verde e i 25.000 non utilizzati per i patti di collaborazione con le associazioni. Non ci convince nemmeno come la giunta ha utilizzato i 7 milioni di avanzo libero che aveva a disposizione nel 2023: solo 39.000 euro per la cura di un territorio segnato dalle frane e quasi 200.000 per aumentare le telecamere in centro. Nessuna risorsa aggiuntiva per il rifacimento delle strade e nessun piano per nuovi impianti di energia rinnovabile. E la mancanza di programmazione è evidente anche negli investimenti PNRR: cantieri che partono senza aver pensato a soluzioni per i parcheggi, con Piazza Giovanni XXIII invasa dalle macchine, occasioni perse per il verde in Piazza San Lorenzo, incertezza sul futuro utilizzo degli spazi riqualificati».

«Con un avanzo di circa 6,5 milioni di euro – ha dichiarato la capogruppo della Lega – ci sentiamo al riparo da situazioni di incertezza che abbiamo vissuto negli anni scorsi con la pandemia e con la guerra in Ucraina che ci ha costretti ad affrontare spese ingenti a causa della crisi energetica. L’Ente è in salute e ce lo conferma la tempistica dei pagamenti che ci pone tra i Comuni più virtuosi a livello nazionale. Per il settimo anno consecutivo non abbiamo utilizzato gli oneri di urbanizzazione per la spesa corrente e abbiamo acceso nuovi mutui per il finanziamento delle opere pubbliche. E’ solo la spesa per il personale che ci desta ancora qualche preoccupazione dovuta al costo dei contratti. Abbiamo innescato meccanismi virtuosi e siamo stati in grado di portare avanti tanti bei progetti volti al benessere e a una migliore qualità della vita dei pistoiesi. E’ intenzione della Lega chiedere di utilizzare le risorse disponibili per nuovi progetti e per intervenire quotidianamente per la manutenzione e per il decoro anche nei paesi più distanti dal centro storico».

«Ho espresso voto negativo al rendiconto 2023, ossia a come questa Amministrazione ha lavorato nell’anno appena concluso – ha evidenziato la capogruppo di Civici e Riformisti -. Molti sono gli elementi che hanno determinato il mio voto contrario. Uno riguarda le strade in condizioni mai viste prima, potevano essere investiti 840 mila euro e non si è fatto. Il Parcheggio scambiatore a sud costerà 1.100.000 euro in più rispetto al finanziamento ottenuto da RFI perché il Comune non è stato in grado di fare i lavori in tempo. Il Parcheggio San Giorgio costerà il doppio di quello che la Regione Toscana aveva finanziato. In merito al livello delle attività culturali a Pistoia, va detto che è crollato spaventosamente. La cultura è delegata alla Fondazione Caript, menomale che c’è, e su cui il Comune cerca di mettere le bandierine. Una luce è quella del lavoro svolto dalla Società della Salute, capace di intercettare risorse e di pensare alle fasce più fragili della popolazione. La stessa Società della Salute fortemente contrastata e combattuta dalle forze politiche dell’attuale maggioranza».

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