Alle 17 di oggi 29 aprile, la premier Giorgia Meloni presenterà il nuovo Decreto 1° maggio, ai sindacati, in occasione dell’incontro, convocato a palazzo Chigi, tra il governo e i rappresentanti dei lavoratori. Il provvedimento, condiviso dal ministero dell’Economia e dal ministero del Lavoro e pronto per approdare in Consiglio dei ministri domani, punterà a realizzare una maxi deduzione fiscale per le aziende che assumono.
Il decreto, di cui nell’immediato beneficeranno circa 380 mila imprese, prevede la possibilità di dedurre una quota del costo del lavoro pari al 120% (ma nel caso di giovani, donne e soggetti già destinatari del reddito di cittadinanza lo sgravio arriva al 130%). L’incentivo ad assumere si applica a tutte le imprese, indipendentemente dalla forma societaria, e ai lavoratori autonomi, ad eccezione dei soggetti non titolari di reddito d’impresa come, per esempio, gli imprenditori agricoli e le attività commerciali in via occasionale.
Sgravi destinati soprattutto al Sud
Le misure con gli sgravi alle imprese che assumono giovani e donne soprattutto al Sud sono destinate a confluire nel decreto Coesione, che riscrive le regole per spendere 43 miliardi dei fondi Ue, atteso domani in Consiglio dei ministri. Nello specifico, l’intervento in materia di deduzioni sui contratti di lavoro aggiunge per i destinatari dello sgravio l’obbligo di avere svolto l’attività nei 365 giorni precedenti il primo giorno del periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31dicembre 2023. Ulteriore condizione per accedere all’incentivo è che attraverso l’assunzione di nuovi lavoratori si configura un effettivo incremento occupazionale. In pratica il numero dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato, al termine del periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023, deve risultare superiore a quello del precedente periodo d’imposta.
Bonus tredicesime
La principale novità di quest’ultimo provvedimento è l’introduzione del cosiddetto bonus sulle tredicesime, ovvero un’indennità fino a un massimo di 100 euro da destinare ai lavoratori dipendenti con reddito fino a 28mila euro, con coniuge e almeno un figlio a carico (anche se nato fuori dal matrimonio riconosciuto, adottivo o affidato). Il principale ostacolo da risolvere per il via libera è nella copertura finanziaria del bonus. Un ulteriore elemento di novità riguarda l’intervento sui premi di produttività, con il ritorno all’aliquota del 10% (fino a 3 mila euro), un livello più alto di quello attuale, fissato al 5%.
Decreto coesione
Come detto, all’esame del Consiglio dei ministri di domani approderà anche il decreto legge in materia di politiche di coesione. Il governo vuole rivedere le regole di utilizzo e di spesa dei circa 43 miliardi di fondi europei assegnati dalla Ue all’Italia ogni sette anni.
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