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R.P.

UMBERTIDE (Perugia) – Risanamento dei conti dopo anni difficili, nuove assunzioni, più posti letto e riqualificazione della struttura. L’Istituto Clinico Tiberino guarda con fiducia al futuro. A compiere una fotografia dello stato di saluto del centro riabilitato di eccellenza, diventato da un anno la diciassettesima partecipata della Regione Umbria, sono il presidente Antonio D’Acunto e l’amministratore delegato, Alessio Brugnoni a margine dell’assemblea degli azionisti di Ict che ha approvato il bilancio di esercizio.

L’Istituto ha chiuso il 2023 con un fatturato di 10.686.940 euro e un valore totale della produzione di 11.069.751, evidenziando rispetto al precedente esercizio una variazione dei ricavi positiva di 1.780.768.I costi totali di produzione sostenuti per 8.394.284,00 euro evidenziano una riduzione rispetto a quanto sostenuto nell’esercizio precedente per 1.300.601. I debiti totali ereditati ammontano ancora ad € 4.134.333,00 evidenziando, però, una riduzione sostanziale rispetto a quanto sostenuto nell’esercizio 2021 dal precedente governo societario per 6.538.802. L’utile di esercizio, al netto delle imposte, rappresenta un risultato positivo di 2.336.057 euro. Nel 2022 il corrispondente valore era stato rappresentato da una perdita di – 475.355 euro, mentre nel 2021 da una perdita di – 1.581.093.

L’assemblea degli azionisti, inoltre, ha deliberato in conformità alla proposta del consiglio di amministrazione di destinare l’utile di esercizio come segue: 475.354 a copertura delle perdite pregresse; 137.189 euro a riserva non distribuibile; 5% a riserva legale (pari ad  86.176 euro); 1.637.338 euro a riserva straordinaria. «Nonostante il positivo consolidamento delle prospettive economiche della società – dicono D’Acunto e Brugnoni – l’assemblea degli azionisti ha scelto di non deliberare la distribuzione dei dividendi in linea con la proposta del consiglio di amministrazione e dare seguito con prudenza al piano di risanamento e sviluppo iniziato solamente da un anno, anche in virtù della pesante situazione debitoria ereditata dalla precedente gestione societaria. Le valutazioni in merito alla possibilità di erogazione dei dividendi saranno affrontate in seguito ai risultati che il consiglio di amministrazione presenterà dopo il primo semestre 2024».

Questa posizione, condivisa unitariamente da tutti gli azionisti è «rappresentata dalla volontà di continuare a gestire la società con equilibrio e competenza incentivando l’azione virtuosa intrapresa dal nuovo organo amministrativo e in modo tale da consentire alla società di cogliere le migliori opportunità che il mercato potrà presentare nel prossimo futuro». Non dimenticando, evidenziano i vertici di Ict, le «innumerevoli difficoltà riscontrate nel 2023 per consolidare l’auspicato equilibrio economico-finanziario e, più in generale, supportare il rinnovo tecnologico e strutturale della società». Tra le criticità più rilevanti affrontate – prosegue l’Istituto, rimane «anche, quella relativa alla posizione debitoria nei confronti delle banche maturata durante la precedente gestione che al 31 dicembre 2023 è stata ridotta in un debito totale residuo di  1.738.547 euro ma che ancora oggi peserà sulle finanze della società fino al 31 dicembre 2026».

L’obiettivo più grande, è uno: « Il consolidamento delle prospettive economiche – sottolineano i numeri uno della partecipata – riporterà la società entro il 2024 alla possibilità di distribuire dei dividendi dopo anni di bilanci di esercizio con chiusure in negativo».

Gli azionisti di maggioranza pubblica (ovvero la Regione Umbria attraverso l’Usl Umbria 1 e il Comune di Umbertide, che insieme detengono il 51% delle quote) vogliono ribadire «l’importanza di una sana e trasparente distribuzione dei dividendi sviluppati da una ritrovata gestione virtuosa della società, per ottenere forme di finanziamento alternative da reinvestire per lo sviluppo e il miglioramento dei servizi ai cittadini di tutta la comunità umbra».

Le performances di valore aziendale manifestatesi durante l’esercizio 2023 «non hanno più risentito degli effetti negativi evidenziati durante i precedenti esercizi, i risultati conseguiti hanno proseguito il trend di miglioramento già evidenziato sin dai primi mesi dell’anno». La gestione aziendale ha «costantemente generato ricchezza sinergicamente in tutte le aree funzionali aziendali in condizioni di efficacia ed efficienza». Tali risultati trovano «la propria genesi nell’attenta pianificazione e revisione costante delle linee di governance, fondate sull’azione e visione manageriale secondo la quale i processi organizzativi di riferimento, devono essere costantemente e approfonditamente analizzati». La lettura complessiva della gestione aziendale «evidenzia che l’esercizio 2023 presenta non solo una redditività assoluta di matrice economica ma, altresì, la continua ricerca di innalzare il livello qualitativo in tutte le aree e le divisioni funzionali della struttura».

Le sinergie tra i vari settori della struttura, vanno avanti da Ict, la «costante attenzione rivolta al contenimento dei costi e degli sprechi e infine una politica volta a garantire il mantenimento costante del massimo numero di posti letto hanno consentito alla Società di perseguire la mission imprenditoriale con una performante redditività».

Nel 2023, infatti, la società è tornata ad assumere e stabilizzare oltre 30 persone «precedentemente con contratti precari tramite agenzie interinali, azzerando in modo definitivo questa prassi occupazionale». Ict è anche tornata ad investire in tema di ammodernamento tecnologico attraverso «l’acquisto delle migliori tecnologie e software in ambito riabilitativo e di miglioramento del comfort per il paziente attraverso l’acquisto di nuovi letti elettrici e nuovi ausili in ambito riabilitativo, con investimenti totali per oltre 500mila euro». Inoltre, le performances manifestatesi nel corso del primo trimestre 2024 consolidano il percorso virtuoso che ha caratterizzato la gestione aziendale nell’anno 2023.  

Il piano di sviluppo aziendale prevede nel 2024, ulteriori importanti investimenti per interventi di riqualificazione, ampliamento e miglioramenti strutturali per circa 2 milioni di euro. In particolare, con in programma l’ampliamento e la realizzazione di 8 nuovi posti letto per l’attività di riabilitazione intensiva. Senza dimenticare i lavori di ristrutturazione e ampliamento dell’area dedicata alla tecnologia robotica. Stanno per partire anche le ristrutturazioni degli spogliatoi dei dipendenti, delle palestre riabilitative e della piscina per idrokinesiterapia. La copertura finanziaria di detti investimenti sarà per 50% con mezzi propri e 50% con finanziamento in 5 anni.

Un obiettivo importante del 2024, ribadiscono presidente e amministratore delegato, è rappresentato «dal consolidamento del ruolo dell’Istituto Clinico Tiberino come polo di eccellenza nel settore della riabilitazione a livello nazionale continuando a garantire servizi di elevata qualità sia ai pazienti umbri, che ai pazienti che provengono dalle altre regioni italiane». L’Istituto Clinico Tiberino, con un fatturato di oltre 7 milioni di euro proveniente da servizi erogati a pazienti fuori regione rappresenta, una struttura sanitaria «altamente specializzata che grazie alla qualità dei servizi erogati si configura come un importante strumento per la Regione Umbria in grado di generare mobilità attiva dalle altre regioni italiane. La sfida sarà quella di aumentare il livello di attrattività della struttura per consolidare il brand a livello nazionale».

In conclusione, affermano D’Acunto e Brugnoni, sarà «fondamentale continuare a promuovere e concretizzare il piano di sviluppo aziendale nel corso dell’anno 2024, ma grazie alle assodate competenze tecniche dei suoi collaboratori l’Istituto Clinico Tiberino dispone delle basi necessarie per affrontare con successo le grandi sfide attuali e future».

 

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