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Futuro del servizio idrico, lungo intervento di Quelli che l’acqua unisce per un raffronto fra i gestori Geal e Gaia. 

La preoccupazione di chi conosce la situazione Geal – dicono dall’associazione – aumenta, perché sugli organi di stampa si leggono interventi anche di buona fantasia, ma che certo non forniscono alcun contributo concreto a individuare la possibile scelta da effettuare quando la attuale concessione cesserà i propri effetti (riteniamo che ciò non avverrà esattamente il primo gennaio 2026: il passaggio tra vecchio e nuovo gestore dovrà essere graduale, se si vogliono evitare disservizi altrimenti inevitabili. Soprattutto se il Comune di Lucca decidesse di riacquistare il 48% delle azioni Geal spa dal socio privato Acea sborsando il controvalore della quota al 31 dicembre 2025, crediamo che Ait – Autorità Idrica Toscana – non si opporrebbe se la chiusura effettiva di Geal Spa, tornata interamente pubblica, slittasse di qualche mese. Infatti il Comune di Lucca ha oltre trentatremila utenze e quindi tecnicamente necessiterà qualche periodo di cogestione tra il nuovo ed il vecchio gestore. Ma dopo questa fase di passaggio e trasferimento, esistono sono due sole possibilità: o Gaia o Acque se davvero si vogliono mantenere tariffe accettabili per i lucchesi, realizzare i necessari investimenti in fognature e acquedotto nelle molte zone in cui sono tuttora carenti o inesistenti, e dare un futuro professionale al personale ora in Geal“.

“Abbiamo iniziato a marzo 2023 – prosegue la nota – ad intervenire ripetutamente sul servizio idrico del Comune di Lucca, chiedendo agli amministratori sia di mettere le fondamenta per riunire la gestione del servizio idrico integrato della Piana lucchese, ora divisa tra due gestori diversi, sia di evitare di arrivare senza una strategia e senza trattative precise e concrete, a ridosso della scadenza del 30 giugno 2024 (data limite per Ait per iniziare le procedure per “trasferire” la gestione del servizio idrico integrato del Comune di Lucca in Gaia Spa, come prevede oggi la legge regionale). A questo proposito ricordiamo il contributo fornito nel nostro incontro con la commissione consiliare dello scorso 8 febbraio, quando abbiamo posto all’attenzione alcuni dettagli, importanti anche se non decisivi per la scelta”.

Gaia Spa – ricorda il comitato – è una società interamente pubblica partecipata dai Comuni. Gestisce 45 Comuni, non distribuisce per statuto utili di esercizio. La concessione scadrà il 31 dicembre 2034. Ha contratto un finanziamento di 105 milioni con un Pool di Banche per il quale è previsto il rimborso tra il 2023 e il 2033: i cittadini lucchesi ne dovranno sopportare i costi? La tariffa media annua per una famiglia di 3 persone è abbondantemente alta (ben 136,9 euro in più rispetto a Geal che attualmente è già più alta della media nazionale di 53 euro) i cittadini lucchesi verranno gravati da questa tariffa più alta della attuale? Gaia ha le agevolazioni tariffarie integrative più alte della Toscana (probabilmente per effetto della differenziazione con i comuni montani), i cittadini lucchesi verranno gravati da questo onere? Queste agevolazioni tariffarie sono permanenti? È anche l’azienda con il più alto Bonus sociale idrico integrativo legato al livello Isee. È l’azienda con la percentuale di perdite, 53%, nella rete acquedottistica più alta della Toscana (contro il 28 % di Geal e il 25% richiesto da Arera come parametro di ottimizzazione); la via del miglioramento prevede inevitabilmente interventi tecnici e metodologici nonché sostituzioni di tubazioni. Un processo di salvaguardia ambientale inevitabile, che potrebbe costituire una alternativa preoccupante agli investimenti di cui ha bisogno l’area del Comune di Lucca. A tutto il 2022 l’azienda aveva un piano di scostamento sugli investimenti (minor spesa) del 39%; questa criticità potrebbe riversarsi sulle urgenze del territorio lucchese? Nel 2022 ha incrementato le proprie tariffe del 2,8 % (Geal del 6,20%). È l’azienda con l’indicatore tecnico per “l’adeguatezza del sistema fognario” più critico della Toscana avendo tanti comuni montani ha infatti un elevato numero di impianti di depurazione di potenzialità inferiore a 2000 a.e.; in un quadro di questo tipo che importanza sarà data alle criticità di Lucca (completamento di circa 25/30 chilometri nell’Oltreserchio, frazioni collinari prive di rete fognarie, altre criticità di mancanza della rete in aree dell’immediato suburbio)? L’azienda ha ricevuto una assegnazione di quasi 40 milioni di euro per il Pnrr (il secondo maggiore importo in Toscana dopo Publiacqua). È importante conoscere preventivamente quali problemi strutturali si vanno a sanare perché inciderebbero in minor misura sulle future tariffe”.

Acque Spa – prosegue la nota – è una società mista pubblico privata partecipata dai Comuni e da Abav Spa ( ostituita da Acea Spa, Suez Environnement S.A., Vianini Spa, Ctc scarl). Gestisce 55 Comuni. La concessione scadrà il 31 dicembre 2031. Ha cinque agglomerati (tra cui Pisa) oggetto di ancora probabili infrazioni europee per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti fognari. In casi di mancato rispetto dei tempi, le sanzioni potrebbero ricadere sulla collettività amministrata e quindi anche su Lucca? I mutui contratti a più riprese, per un valore fino a 200 milioni, hanno già visto il rimborso al 31 dicembre 2023 come previsto? Ci sono riusciti o sono stati contratti nuovi mutui per saldare i debiti? La tariffa media annua per una famiglia di 3 persone è molto alta (ben 205 euro in più rispetto a Geal che attualmente è già più alta della media nazionale di 53 euro); se i cittadini lucchesi verranno gravati da questa tariffa avranno tutto da perdere. A tutto il 2022 l’azienda aveva un piano di scostamento sugli investimenti del 56 per cento; questa criticità potrebbe riversarsi sulle urgenze del territorio lucchese? Nel 2022 ha incrementato le proprie tariffe del 4,8% (Geal del 6,20%). L’ambizioso piano degli investimenti a tutto il 2031 riporta delle criticità temporali e di costi per il completamento; i costi di mercato sono in aumento, questo potrebbe tradursi in un aumento delle tariffe a carico dei cittadini di Lucca? La percentuale di perdite nella rete acquedottistica della rete è del 36,5%. Ha un consumo gestionale annuo di energia elettrica (Kwh) superiore del 60 per cento rispetto a Gaia. Ha la percentuale di incidenza di costi di investimento sulla tariffa media più alta della Toscana”.

“Noi auspichiamo – è la conclusione del ragionamento – che il Comune di Lucca voglia rispettare i risultati del referendum del 2011 che sancirono la volontà del Popolo italiano di avere una gestione del bene comune acqua non basata su interessi privati speculativi. Riflettere su questo porta in questo momento in una direzione, ossia quella di far confluire Geal verso quell’unica società pubblica esistente in Toscana che si chiama Gaia, a meno che Acque spa, come deliberato da parte di molti consigli comunali, divenga anche essa una società ad azionariato interamente pubblico, senza soci privati. Ma certo è necessario che prima di entrare in Gaia Spa o in Acque Spa avvenga una trattativa basata almeno su questi elementi: tariffe, investimenti, tutela del personale Geal e ruolo dei vertici apicali di Geal nella nuova società, ruolo del Comune di Lucca nel cda e nell’assemblea della nuova società, salvaguardia della falda idrica“.

“Nei prossimi interventi – concludono da Quelli che l’acqua unisce – amplieremo ciascuno di questi punti, premettendo che questa trattativa deve essere politica, condotta da sindaco e consiglio comunale e non certo da società di consulenza finanziaria o di certificazione. Noi abbiamo parlato con chiarezza e per tempo, ormai fra meno di due mesi il tempo scade e partono le procedure. Abbiamo sempre ribadito di voler collaborare e resta valida la nostra disponibilità anche a fornire consulenza gratuita all’amministrazione, per affrontare gli argomenti citati, Infattinessuno degli interlocutori apparsi fino ad ora, ha dimostrato le necessarie conoscenze giuridiche ed economiche per sostenere una trattativa con Ait e altri gestori, in modo tale da trasformare quella che a molti appare un evento negativo, il termine della concessione Geal/Comune di Lucca, in un vantaggio e una opportunità per i cittadini lucchesi”.



 

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