diCostanza Francesconi
La piattaforma ideata dal 35enne Alessandro Tonin: «Venezia non è un museo, se ad invitarti è un veneziano devi comunque registrare la tua presenza in città ma almeno sei esonerato dal pagamento». II Comune: «Atto grave»
Come esiste il portale del Comune dove registrarsi e pagare, se non esenti, il contributo di accesso per Venezia, c’è anche la piattaforma dove ricevere in “dono” codici “per amici e conoscenti”, ed entrare gratuitamente in città. A “regalarli” a visitatori sconosciuti sono veneziani o residenti, a cui dal sito ufficiale è concesso generare questo tipo di dato, sollevando dal pagamento del ticket d’ingresso chi ne sarebbe destinatario.
L’offerta dei codici a piazzale Roma
Sul sito www.nocda.com ogni codice vale per un massimo di dieci persone, nelle date selezionate. L’idea è nata lo scorso fine settimana, dopo l’avvio della misura con cui la giunta Brugnaro intende regolare i flussi turistici giornalieri nelle date in cui l’affluenza sovraccarica la città. «Venezia non è un museo, se ad invitarti è un veneziano devi comunque registrare la tua presenza in città ma almeno sei esonerato dal pagamento», spiega Alessandro Tonin, 35enne veneziano fondatore del portale no contributo di accesso. Il 25 aprile, giorno d’esordio della sperimentazione, Tonin si è recato davanti alla biglietteria installata a piazzale Roma, ha cominciato a stringere amicizia con diversi turisti in coda per versare i cinque euro di tassa d’ingresso, invitandoli a usufruire del codice da lui generato sul momento per non dover pagare nulla.
Il Comune: esenzioni di competenza del Consiglio
«Non ero l’unico, ho dato codici a diverse persone – racconta il ragazzo -. Molti pensavano fosse una truffa anche se non domandavo ovviamente nulla in cambio. La polizia mi ha intimato di smettere senza però dare delle motivazioni. Ho creato il sito e, quando il primo maggio ho ripetuto la mia azione di protesta in presenza, le autorità sono subito intervenute». Da Ca’ Farsetti, a cui non è piaciuta l’iniziativa che si muove sul crinale della legalità, fanno sapere che è stato dato mandato affinché il comportamento sia segnalato alle autorità di pubblica sicurezza a partire dalla polizia postale. Lo scenario è però tutto da capire visto che, tra le esenzioni presenti sul sito del contributo d’accesso del Comune di Venezia (cda.ve.it), compare la casella “devo invitare conoscenti” dedicata ai residenti della città antica di Venezia o delle isole minori che debbano ricevere visite. Ed è proprio da quel codice che parte il percorso guidato virtuale studiato da Tonin. Una volta condiviso, qualunque utente esterno ne venga a conoscenza può farlo proprio e godersi Venezia senza ticket. «Si tratta di un atto grave teso a consentire l’evasione di quello che è classificato come un tributo – dice il Comune -. L’ambito delle esenzioni è di competenza del Consiglio. Nella fase di valutazione della sperimentazione saranno considerati anche comportamenti distorti rispetto agli obiettivi prefissati».
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