In una nota la Procura di Lodi ha anche specificato che nella morte della ristoratrice non c’è stato «alcun contributo di terzi»
La Procura di Lodi ha chiesto di chiudere con un’archiviazione per insussistenza di fatti penalmente rilevante il fascicolo per istigazione al suicidio relativo alla morte di Giovanna Pedretti, la 59enne ristoratrice di Sant’Angelo Lodigiano trovata senza nelle acque del Lambro, il 14 gennaio scorso, dopo essere finita al centro di un caso mediatico.
A renderlo noto è stato direttamente il procuratore di Lodi Maurizio Romanelli attraverso un comunicato stampa. Nella nota, il magistrato ha sottolineato come la presunta recensione omofoba e contro i disabili lasciata da un cliente della pizzeria «Le Vignole» e poi rilanciata sulla pagina Facebook del locale dalla stessa ristoratrice fosse in realtà falsa. Le tracce, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, sarebbero presenti nei cellulari della donna. La nota rimarca anche che «nella morte della signora Pedretti non vi è stato alcun contributo di persone terze».
Si chiude così una vicenda dolorosa, che ha fatto molto discutere l’opinione pubblica, soprattutto per gli interventi di blogger e numerosi esponenti del mondo social e non solo.
Selvaggia Lucarelli, che con il fidanzato Lorenzo Biagiarelli mise in dubbio per prima la recensione postata dalla ristoratrice, commenta sui social: «Nessuno ha indotto nessuno al suicidio. La recensione era falsa. La stampa ha mentito due volte: dando una notizia falsa sulla recensione e dando una notizia falsa sui responsabili di una morte. Una storia squallida e meschina che racconta bene il sistema».
Intanto, continua il lavoro dietro al bancone della pizzeria del marito e della figlia di Giovanna Pedretti, Nello D’Avino e Fiorina di 28 anni. Da qualche settimana, dopo un lungo periodo di fermo per la tragedia che ha sconvolto per sempre la vita di una famiglia e di un’intera comunità, i parenti di Pedretti hanno riaperto il locale con una nuova insegna: si chiama «Dal Nello» la nuova pizzeria, senza però il servizio al tavolo, mansione che era gestita direttamente dalla 59enne. Una scelta che è stata accolta con emozione dall’intera comunità lodigiana che, in questi mesi, non ha mai smesso di stare vicina alla famiglia di Giovanna, proteggendone in tutti i modi la privacy.
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4 maggio 2024 ( modifica il 4 maggio 2024 | 13:56)
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