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Nessun miglioramento nelle liste d’attesa nella Sanità. Le liste d’attesa per visite ed esami medici sono sempre più lunghe, e molti segnalano che le strutture ospedaliere sono troppo distanti. Un’altra problematica è rappresentata dalla mancanza di appuntamenti disponibili a causa delle agende di prenotazione chiuse, pratica che dovrebbe essere vietata per legge. A ciò si aggiungono le difficoltà nel contattare i Cup, le ricette che scadono e i controlli che vengono saltati.

Trovare appuntamenti per visite ed esami specialistici nel Sistema Sanitario Nazionale è diventato estremamente complesso e stressante. Oltre alle lunghe attese telefoniche con musica in sottofondo, si aggiunge anche la frustrazione di non riuscire a trovare disponibilità per la prestazione prescritta dal medico. Anche quando c’è un codice di priorità sull’impegnativa.

Nell’ultimo anno, 950 persone hanno avuto difficoltà nel prenotare una visita o un esame con il Servizio Sanitario Nazionale. Molte si sono trovate costrette a rivolgersi a strutture private con costi elevati oppure hanno dovuto rinunciare alle cure.

Ostacoli nel Sistema Sanitario: le lunghe liste d’attesa nella Sanità

La maggior parte delle problematiche sono legate a visite specialistiche. Un quarto della popolazione, riscontra il problema della distanza: per ottenere l’appuntamento nei tempi prescritti dal medico, avrebbero dovuto recarsi in una struttura scomoda, talvolta distante anche di 100 km o più da casa. Nella loro provincia, il primo posto disponibile sarebbe stato accessibile solo dopo molti mesi.

Inoltre, la situazione non migliora sul fronte ricoveri. Su 1.100 persone, circa 300 hanno avuto esperienza di essere inseriti in lista d’attesa per un ricovero negli ultimi due anni. Poco più della metà dei cittadini ha avuto il ricovero nei tempi previsti. Circa 100 persone, invece, non hanno avuto la stessa fortuna e circa 50 sono ancora in attesa di ricevere informazioni sul loro ricovero.

Tra le cause dei ritardi riscontrati: la mancanza di medici e di letti e l’assenza dell’agenda dei prossimi mesi. Si tratta degli ambiti territoriali di garanzia in cui i territori di prenotazione delle prestazioni possono risultare estesi. Questo contrasta con il principio di prossimità e raggiungibilità del Piano nazionale di governo delle liste d’attesa.

Il privato sembra l’unica via d’uscita

La metà della popolazione che ha segnalato problemi ha alla fine scelto di rivolgersi ai privati. Tuttavia, non tutti riescono a permetterselo.

Le strutture private, tuttavia, non possono costituire la soluzione al problema delle liste d’attesa: prima di tutto perché comportano una spesa da parte dei cittadini che si dovrebbe poter evitare, poiché la salute è un diritto costituzionale e tutti contribuiscono con le proprie tasse al finanziamento del Sistema Sanitario Nazionale. Al contrario, si tratta invece di un costo che sta diventando sempre più insostenibile per gli italiani.

Molti cittadini inoltre, hanno dovuto rinunciare a visite mediche o ad accertamenti diagnostici a causa di problemi economici, liste di attesa o difficoltà di accesso. Al momento, invece, l’unica alternativa concreta per chi non ha ricorso al privato è avere mesi e mesi di attesa per recarsi in strutture molto scomode oppure rinunciare a curarsi.

Inoltre, le realtà private/convenzionate propongono sempre più spesso “tariffe smart“. Questa alternativa raggiunge il cittadino nel cuore del disagio, ponendolo di fronte a un bivio: avere mesi di attesa oppure pagare per una prestazione nei tempi indicati a un costo più abbordabile? Una via di mezzo tra l’importo del ticket e quello di una prestazione in completo regime di solvenza. Questo dilemma evidenzia la necessità di riforme che assicurino un accesso equo e tempestivo alle cure per tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro risorse finanziarie. La ricerca di soluzioni innovative e sostenibili rimane cruciale per migliorare l’efficienza e l’equità del sistema sanitario.

Schillaci: nuovo decreto contro le liste d’attesa sanitarie

Il Ministro della Sanità, Orazio Schillaci, ha annunciato un imminente decreto per affrontare uno dei problemi cronici del sistema sanitario italiano: i lunghi tempi di attesa per le visite specialistiche e gli esami diagnostici. Durante la conferenza di Fratelli d’Italia a Pescara, il ministro ha rivelato che il decreto, atteso entro 15 giorni, avrà misure innovative a costo zero per migliorare l’efficienza del servizio sanitario.

L’assenza di un sistema di monitoraggio nazionale delle liste d’attesa è stata identificata come una delle principali lacune: “È cruciale avere un controllo dettagliato delle prestazioni mancanti a livello regionale per poter intervenire efficacemente“, ha dichiarato il Ministro.

Prescrizioni inutili: effetti sulle liste d’attesa e la Sanità

Nel decreto in arrivo, verranno prese di mira anche le cosiddette prescrizioni non necessarie. Ogni anno, in Italia diversi medici sia ospedalieri che di famiglia, prescrivono esami e medicinali non necessari,  che comporterebbero una spesa di 10 miliardi all’anno per la sanità nazionale, ma anche un aumento delle già lunghe liste d’attesa. Questo fenomeno è spesso il risultato della medicina difensiva, un approccio sempre più diffuso in Italia.

La riduzione delle prescrizioni non necessarie potrebbe influire positivamente sulle liste d’attesa, una delle principali criticità del Sistema Sanitario Nazionale italiano. Tuttavia, la principale causa dei tempi prolungati per la somministrazione di un esame rimane la carenza di personale che affligge molti ospedali italiani.

Il ministro Schillaci, nuove misure per la Sanità

I medici, minacciati da possibili azioni legali da parte dei pazienti e dei loro familiari, tendono a prescrivere esami e terapie non necessari per evitare accuse di negligenza. Tuttavia, la Corte dei Conti ha stabilito che non si possono sanzionare i medici per tale comportamento, quindi il Governo deve trovare altre soluzioni per affrontare questa situazione. Inoltre, il ministero sta valutando un nuovo sistema per ridurre i 10 miliardi di spese annue dovute alle prescrizioni non necessarie nel Sistema Sanitario Nazionale. Questo sistema prevede la raccolta dettagliata delle motivazioni delle prescrizioni e l’implementazione di rigide linee guida per i medici. In questo modo, le regioni potrebbero individuare facilmente eventuali anomalie legate ai medici che prescrivono più del previsto.

Il Ministro della Sanità, Orazio Schillaci vuole estendere lo scudo penale per i medici, attualmente in vigore solo per quest’anno, per ridurre la pratica della prescrizione eccessiva causata dalla paura di conseguenze legali. Un’altra novità riguarda la possibilità per le aziende ospedaliere di acquistare direttamente prestazioni dai medici che operano in libera professione, mirando ad aumentare l’offerta di servizi medici disponibili.

In Italia“, ha affermato Schillaci, “si fanno tanti, troppi esami medici. Vogliamo migliorare l’appropriatezza prescrittiva. Abbiamo la preziosa collaborazione dell’Istituto superiore di Sanità per mettere a punto finalmente delle linee guida che siano univoche su tutto il territorio nazionale, che diano certezza ai medici che prescrivono gli esami senza rischiare nulla“.

Schillaci, il piano sanitario dipende dai fondi disponibili

Nonostante le ambizioni del piano, il Ministro Schillaci ha riconosciuto che la sua realizzazione dipende dalla disponibilità di fondi. Sebbene non ci siano nuovi stanziamenti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero della Salute sta esplorando opzioni per finanziare direttamente le prestazioni sanitarie private dei medici al fine di ridurre ulteriormente i tempi d’attesa.

La necessità di risorse finanziarie per attuare il piano sanitario di Schillaci mette in evidenza sfide cruciali nel miglioramento del sistema sanitario nazionale. Sebbene ci sia una ricerca attiva di alternative di finanziamento, resta da vedere se saranno sufficienti a garantire il successo delle misure proposte. La disponibilità di fondi è solo una parte dell’equazione; è altrettanto importante garantire una gestione efficiente delle risorse e una stretta collaborazione tra le varie istituzioni coinvolte nel settore sanitario. Inoltre, sarà essenziale monitorare attentamente l’attuazione delle misure proposte e apportare eventuali correzioni o miglioramenti lungo il percorso.

Fonte Foto in Evidenza: Point

Giada La Spina

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