Sabato 11 maggio, alle ore 14:00 in via Fanti d’Italia, all’uscita della metropolitana di Principe, si terrà la manifestazione per dire “basta ai progetti calati dall’alto”. I cittadini provenienti da 187 comitati presenti nella realtà ligure scenderanno in piazza per “difendere i loro ambienti di vita da speculazioni, opere impattanti, carenza di servizi ed erosione dei diritti delle persone” – come viene spiegato nel manifesto dell’evento.
Momento chiave per accendere i riflettori sulla tematica della disabilità in città: “a causa delle barriere architettoniche presenti nella città, non c’è luogo in cui le persone con disabilità si possano sentire completamente incluse. Sono situazioni che non sono più accettabili. Dagli eventi in cui i ragazzi non possono accedere perché non ci sono protocolli, a strutture sportive, fino a luoghi di interesse culturale o ludico che sono solo parzialmente accessibili: spiagge, mostre luoghi di culto e oltre 100 stazioni impraticabili per le persone con disabilità. Non partecipare alla manifestazione del’11 maggio sarebbe stato come dare all’evento un taglio avvilista”.
Questo è l’appello di Marco Macrì, un vigile del fuoco genovese, da anni portavoce di oltre 2000 famiglie liguri con minori disabili. Padre di due figli, di cui uno disabile, è il rappresentante del comitato “Famiglie senza cure”, un’associazione attiva per la difesa dei diritti di queste famiglie, che non si sentono rappresentate da Istituzioni che invece che agevolarle, continuano ad apportare tagli a cure, scuole e servizi. “Ogni taglio a queste voci – ha spiegato – è un taglio al futuro di chi è più fragile”. Dopo una lettera di accusa lanciata alle Istituzioni lo scorso febbraio, la battaglia del vigile del fuoco continua con un invito a genitori, insegnanti, nonni e studenti, a partecipare alla manifestazione dell’11 maggio contro “ai progetti calati dall’alto”, per schierarsi dalla parte di quella fetta di popolazione più fragile che non può difendersi da sola.
Le famiglie che si trovano ad affrontare queste sfide devono fare i conti non solo con le limitazioni causate dalle barriere architettoniche, ma anche con problemi economici. È il caso della privatizzazione dei servizi medici e dei tagli ai fondi destinati ai Caregiver (bonus, assegni di cura e assistenza indiretta che le regioni possono erogare a sostegno delle famiglie con membri disabili o non autosufficienti).
Sul fronte scolastico la situazione non sembra essere migliore. Disparità persistenti minano l’inclusione degli studenti, come il sovraffollamento di ragazzi disabili in una sola classe (che viola le norme nazionali) e la mancata corretta applicazione della legge 104/92.
“Cura, inclusione scolastica e accesso al lavoro” è l’auspicio di Marco Macrì.
L’intervista integrale a Marco Macrì su Radio Babboleo.
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