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PADOVA – Le imprese artigiane e soprattutto quelle del comparto edile sono di fronte a un duplice problema. Da una parte le recenti decisioni del Governo riguardanti il Superbonus, sono fonte di preoccupazione per l’attuale situazione e per le ripercussioni che questi provvedimenti produrranno per cittadini e imprese. Dall’altra la direttiva Ue sulla riqualificazione energetica delle case potrebbe essere un’ottima opportunità. Ci sarà bisogno delle conoscenze di svariati “lavori green” tra i quali: carpentieri, elettricisti, idraulici, ingegneri, falegnami, artigiani o geometri.
Ma quando? Il governo ha tempo due anni per recepire la decisione e soprattutto: metterà a disposizione un plafond per aiutare chi deve adeguarsi?
Se lo chiedono le imprese artigiane del comparto casa che in provincia di Padova sono 11.865. Di queste 8.126 operano nell’edilizia, 2.644 nell’installazione di impianti e 1.095 nel settore legno. Attualmente, gli addetti complessivi che operano nell’artigianato sono 61.350 e di questi 23.926 operano nelle categorie artigiane del comparto casa: edilizia, impiantisti e legno.


CESSIONE DEL CREDITO
E per il momento c’è già un’altra grana. Il Superbonus costato 122 miliardi alle casse pubbliche è stato bloccato dal Consiglio dei ministri il 27 marzo con lo stop a cessione del credito e sconto in fattura. Il passaggio prevede “l’eliminazione, per gli interventi successivi all’entrata in vigore delle nuove norme, delle residue fattispecie per le quali risulta ancora vigente l’esercizio delle opzioni per il cosiddetto sconto in fattura o per la cessione del credito in luogo delle detrazioni”.
Sono migliaia le imprese che stanno subendo le conseguenze dell’ultimo provvedimento d’urgenza che ha ridotto e burocratizzato ulteriormente le maglie della cessione del credito e dello sconto in fattura. Il provvedimento sta incidendo negativamente sui contratti già in essere ma di cui non è ancora stata iniziata l’esecuzione, compromettendo la stabilità delle imprese interessate.
«Stiamo registrando una generale preoccupazione del comparto, soprattutto per ciò che succederà nella seconda parte dell’anno. Attualmente, ci sono ancora lavori in corso, ma quando questi saranno terminati, cosa succederà?» Si chiede Zanfardin. «Molti condomini hanno già fermato i lavori per mancanza di liquidità, non potendo più cedere il credito. Se questa è la tendenza, non possiamo escludere di ricorrere alla cassa integrazione in un futuro prossimo».

SUPERBONUS
Se analizziamo la curva delle posizioni lavorative alle dipendenze nelle imprese artigiane di costruzione in Italia, vediamo che il crollo dovuto alla crisi del 2008 ha prodotto una diminuzione degli occupati del 56,8% tra il 2007 e il 2016. Un dato in gran parte recuperato dopo il 2020, per effetto dei bonus edilizi e in particolare del Superbonus.

LA POSIZIONE
«L’impatto degli incentivi è stato un potente acceleratore di sviluppo economico continua il presidente Dall’Aglio – innescando un volano che ha prodotto una ricaduta di 3miliardi e 793 milioni di euro nella nostra provincia, con effetti positivi che hanno riguardato, non solo l’edilizia, ma molti altri settori: prodotti e materiali da costruzione, metalmeccanica e metallurgia, elettrodomestici, mobili e trasporto. Questo effetto positivo si raggiunge solo con regole certe e strutturali. Bisogna puntare a provvedimenti che non subiscano continue modifiche e che rispondano efficacemente ai bisogni di cittadini e imprese».
 



 

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