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Lo Stato e l’INPS come vanno incontro alle famiglie con bambini disabili a carico? Quali sono gli aiuti per bambini disabili e famiglie con la Legge 104? (scopri le ultime notizie su Legge 104invalidità civilecategorie protettediritto del lavorosussidiofferte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsAppTelegram e Facebook).

Aiuti per bambini disabili e famiglie con la Legge 104

Le famiglie che hanno carico bambini con difficoltà nello svolgere compiti e funzioni tipiche per la loro età, in ambito scolastico o nei normali atti quotidiani, hanno diritto a sussidi e agevolazioni da parte dell’INPS.

Quali sono gli aiuti per bambini disabili e famiglie con la Legge 104? Le agevolazioni sono diverse. Tra queste, le più importanti sono le prestazioni economiche per invalidità erogate dall’INPS, che per i bambini disabili sono:

Poi ci sono le agevolazioni fiscali e lavorative. La tabella che segue li riassume tutti:

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Agevolazioni fiscali e lavorative per famiglie con bambini disabili

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Aiuti per bambini disabili e famiglie con la Legge 104: le prestazioni economiche

Indennità di accompagnamento minori

Tra le più importanti agevolazioni per bambini disabili abbiamo l’indennità di accompagnamento, una prestazione economica assistenziale riconosciuta in caso di invalidità totale.

L’invalidità al 100% viene riconosciuta se il bambino non è in grado di deambulare o di svolgere in maniera autonoma gli atti quotidiani della vita.

Per l’anno 2024, l’importo dell’accompagnamento è pari a 531,76 euro. Ogni anno, l’assegno viene rivalutato dall’Istat, sulla base dell’indice dei prezzi al consumo.

L’indennità di accompagnamento:

  • è erogata per 12 mensilità;
  • è indipendente dall’età e dal reddito familiare.

Al compimento del 18° anno di età del disabile, se persisteranno le stesse condizioni di invalidità, continuerà a essere erogata.

Semplificazioni per l’accertamento dell’invalidità dopo i 18 anni

La Legge 114 dell’11 agosto 2014 ha portato importanti semplificazioni, come quella riguardante i bambini con disabilità grave che raggiungono i 18 anni. Ora non devono più affrontare una nuova valutazione dell’invalidità.

Dunque, quando compiono 18 anni, per ottenere le prestazioni economiche riservate agli adulti con disabilità, sono richiesti solo controlli sui requisiti sociali ed economici (tramite il modello AP70), senza ulteriori visite mediche.

L’articolo 25, comma 6 della Legge 114 dell’11 agosto 2014 stabilisce che: “I giovani già beneficiari di indennità di accompagnamento per disabilità civili […] ricevono automaticamente le prestazioni economiche riservate agli adulti con disabilità al compimento dei 18 anni, senza ulteriori visite mediche, purché siano confermati gli altri requisiti richiesti dalla legge”.

L’indennità di frequenza

Tra gli aiuti per bambini disabili e famiglie con la Legge 104 di natura economica abbiamo poi l’indennità di frequenza.

Questa indennità spetta ai bambini disabili con difficoltà a svolgere compiti e funzioni tipiche della loro età, con la finalità di agevolarne l’inserimento scolastico.

Per l’anno 2024, l’importo dell’indennità di frequenza è pari a 333,33 euro, ma in questo caso, per averne diritto, è necessario possedere un reddito complessivo pari o inferiore a 5.725,46 euro.

Il sussidio viene erogato per tutta la durata dell’anno scolastico, dei corsi di formazione professionale, dei trattamenti terapeutici o dell’anno scolastico.

L’erogazione dell’indennità viene sospesa nel caso in cui il minorenne disabile smetta di frequentare la scuola o in seguito a un ricovero continuativo o permanente.

L’assegno viene erogato per 9 mensilità su 12, coerentemente con la durata dell’anno scolastico. Soltanto nel caso in cui il minorenne disabile frequenti un centro di cura in maniera continuativa per tutto l’anno, sarà erogato per 12 mensilità. In questo caso, però, nel mese di gennaio di ogni anno si dovrà inviare all’INPS il certificato che attesta la frequenza nel centro di cura.

La domanda per indennità di frequenza va presentata telematicamente all’INPS e va rinnovata ogni anno.

Quindi, i sussidi di cui abbiamo parlato sono erogati ai minorenni disabili, in presenza dei requisiti richiesti, fino al compimento del 18° anno di età. Ma cosa succede quando il disabile diventa maggiorenne?

Cosa succede dopo il compimento dei 18 anni

Se il disabile, divenuto maggiorenne, svolge un’attività lavorativa con le limitazioni legate alla sua percentuale di invalidità, percepirà l’assegno mensile di invalidità.

L’assegno di invalidità, erogato per 13 mensilità, viene riconosciuto se il disabile ha un reddito da lavoro:

Queste sono le agevolazioni economiche per bambini disabili. Vediamo anche gli altri aiuti.

Aiuti per bambini disabili e famiglie con la Legge 104
Aiuti per bambini disabili e famiglie con la Legge 104. Nella foto: una bambina disabile con il papà.

Aiuti per bambini disabili e famiglie con la Legge 104: agevolazioni fiscali e lavorative per i caregiver

Prolungamento del congedo parentale o 3 giorni di permesso mensile

I genitori di figli con disabilità in situazione di gravità che svolgono attività lavorativa dipendente (pubblico o privato) hanno diritto a godere di permessi retribuiti previsti dalla Legge 104/1992, necessari a prendersi cura del soggetto fragile a carico.

La disabilità grave, accertata dalla competente Commissione medico legale istituita presso l’ASL, ricorre quando la minorazione, singola o plurima, riduce l’autonomia personale, collegata all’età, tale da rendere necessaria un’assistenza permanente, continuativa e globale.

Nello specifico, i genitori, fino ai tre anni di età del figlio hanno diritto, in alternativa:

  • al prolungamento del congedo parentale, fruibile in misura continuativa o frazionata, per un periodo massimo complessivamente non eccedente i tre anni (compresi i periodi di congedo previsti per la generalità dei genitori) da godere entro il compimento del dodicesimo anno di vita del bambino;

Con riferimento ai figli dai tre ai dodici anni il padre o la madre possono scegliere tra, in alternativa:

  • prolungamento del congedo parentale come sopra descritto;
  • tre giorni mensili di permesso, anche continuativi.

Per i figli di età pari o superiore a dodici anni, i genitori hanno diritto ai tre giorni mensili di permesso, anche continuativi.

I genitori di un figlio disabile, che sono entrambi lavoratori dipendenti, possono fruire alternativamente dei permessi 104 per assisterlo.

Il diritto a fruire dei permessi spetta previa domanda all’INPS.

L’Istituto stesso si fa carico del trattamento economico per le ore di assenza, con anticipo delle somme in busta paga da parte del datore di lavoro.

Scelta della sede di lavoro

I familiari di bambini con disabilità che godono dei permessi mensili retribuiti, possono scegliere, ove possibile, la sede di lavoro più vicina al domicilio del figlio da assistere e non possono essere trasferiti senza il loro consenso ad altra sede.

Congedo straordinario

I familiari di un bambino disabile, dipendenti pubblici o privati, hanno diritto ad assentarsi da lavoro in congedo straordinario.

Il congedo, previa domanda all’INPS, spetta per un periodo continuativo o frazionato di due anni nell’arco dell’intera vita lavorativa del richiedente per ciascun soggetto disabile.

Il trattamento economico dovuto per i periodi di assenza è a carico dell’Istituto. Le somme in questione vengono anticipate in busta paga da parte del datore di lavoro.

Permessi non retribuiti

I genitori che fruiscono del congedo straordinario per un periodo continuativo non superiore a sei mesi, hanno diritto di fruire di permessi non retribuiti in misura pari al numero dei giorni di congedo ordinario che avrebbero maturato nello stesso arco di tempo lavorativo.

Rifiuto del lavoro notturno

La normativa (decreto legislativo numero 66/2003) dispone che non sono obbligati a prestare lavoro notturno la lavoratrice o il lavoratore che abbiano a proprio carico un soggetto disabile, quindi anche i familiari di bambini disabili.

Smart working

Le aziende sono tenute a riconoscere priorità alle richieste di esecuzione dell’attività lavorativa in modalità agile, formulate da lavoratori e lavoratrici con bambini in condizioni di disabilità, senza limiti di età.

Ape sociale

E veniamo nel dettaglio su quelle che sono le agevolazioni Legge 104 per la pensione anticipata. Cominciamo da Ape sociale.

Questa misura, nata nel 2017, è stata estesa fino al 31 dicembre 2024. Tuttavia, ci sono alcuni cambiamenti da tenere a mente.

Prima di tutto, il requisito d’età è stato aggiornato. Ora, per accedere, dovrai aver compiuto 63 anni e 5 mesi entro l’anno in corso. I contributi richiesti rimangono stabili: 30 anni di contributi e 36 per chi ha svolto lavori pesanti.

Oltre all’età, ci sono diverse condizioni da soddisfare per ottenere l’Ape sociale:

  • devi essere disoccupato e aver esaurito la Naspi;

Ape sociale è un prestito che si ottiene in dodici rate mensili, pari all’importo della pensione di vecchiaia al momento della richiesta.

L’importo mensile massimo è di 1.500,00 euro lordi, senza rivalutazioni o integrazioni al trattamento minimo.

L’indennità può essere cumulata con redditi da lavoro dipendente o parasubordinato, fino a 8.000 euro lordi annui, sia in Italia che all’estero.

È anche compatibile con i redditi derivanti da lavoro autonomo, entro i 5.500,00 euro lordi annui.

Agevolazioni fiscali

L’attenzione della normativa a quanti sono genitori o familiari che assistono persone con disabilità si estende anche al campo fiscale, grazie a una serie di misure volte a ridurre il carico di IRPEF, IVA e altri tributi, a beneficio di chi sostiene la spesa ed ha fiscalmente a carico la persona con disabilità, in questo caso un bambino disabile.

Ci riferiamo in particolare a queste tutele fiscali:

  • detrazione IRPEF pari al 19% per le spese sanitarie e per l’acquisto di mezzi di ausilio, eccedenti la franchigia di 129,11 euro (la franchigia non opera con riferimento a talune spese, ad esempio il trasporto in ambulanza della persona con disabilità);
  • detrazione IRPEF pari al 19% delle spese sostenute per gli addetti all’assistenza personale nei casi di non autosufficienza della persona con disabilità nel compimento degli atti della vita quotidiana (la detrazione dev’essere calcolata su un ammontare di spesa non superiore a 2.100 euro, in presenza di un reddito complessivo del contribuente non eccedente i 40 mila euro);
  • detrazione IRPEF spettante per ogni figlio fiscalmente a carico e con disabilità: l’importo è di 1.620 euro se il figlio ha un’età inferiore a 3 anni, e di 1.350 euro se di età superiore. Con più di tre figli a carico la detrazione aumenta di 200 euro per ciascun figlio;
  • IVA ridotta al 4% per l’acquisto di mezzi necessari all’accompagnamento, alla deambulazione e al sollevamento delle persone con disabilità;
  • detrazione IRPEF al 19% e aliquota IVA agevolata al 4% per l’acquisto di sussidi tecnici e informatici volti a facilitare l’autosufficienza e l’integrazione delle persone con disabilità;

Come richiedere gli aiuti per bambini disabili e famiglie con la Legge 104

Per ottenere gli aiuti, bisogna seguire l’iter di riconoscimento dell’invalidità civile che, per i bambini disabili, è sostanzialmente analogo a quello per i maggiorenni, ovvero:

  • innanzitutto, è necessario recarsi dal medico curante (in questo caso il pediatra), che attesterà la malattia invalidante del bambino e redigerà il certificato medico introduttivo da inviare telematicamente all’INPS;
  • una volta inoltrata la domanda, il sistema ti darà le date da scegliere per la visita della Commissione medica dell’Asl. Se hai difficoltà nel trasportare tuo figlio presso l’ambulatorio medico in cui dovrebbe essere effettuata la visita, puoi richiedere la visita a domicilio. In questo caso, riceverai una comunicazione da parte dell’Inps, con l’indicazione della data della visita per l’accertamento sanitario;
  • la Commissione medica, accerterà l’invalidità civile, ma non rilascerà percentuali, come avviene con i maggiorenni. In sostanza, si limita a riconoscere l’esistenza dell’invalidità.

In seguito all’accertamento sanitario, possono essere riconosciuti gli aiuti per bambini disabili e famiglie con la Legge 104 di cui abbiamo parlato.

FAQ sulla Legge 104 e bambini

La Legge 104 spetta anche a un bambino con epilessia?

La Legge 104 può essere applicata anche a un bambino affetto da epilessia. Essa prevede tutele specifiche per le persone con disabilità, inclusi i bambini, al fine di garantire loro pari opportunità nella vita quotidiana e nel contesto scolastico.

Anche un bambino con diabete può richiedere la Legge 104?

Certamente! Anche un bambino con diabete può richiedere l’applicazione della Legge 104. Questa legge, infatti, tutela le persone con disabilità, comprese quelle affette da condizioni mediche come il diabete, al fine di assicurare loro i diritti e le agevolazioni necessarie per vivere una vita serena e per affrontare gli ostacoli che possono incontrare nel percorso scolastico.

Quali sono le tutele della Legge 104 per un bambino che frequenta la scuola?

La Legge 104 prevede diverse tutele per un bambino con disabilità che frequenta la scuola. Tra queste, possiamo citare l’individuazione di un insegnante di sostegno, che assiste il bambino durante le attività didattiche, l’adeguamento del programma scolastico alle sue esigenze specifiche, la possibilità di svolgere esami differenziati e l’accesso a misure di sostegno psicologico o terapie riabilitative, se necessarie.

Inoltre, la legge prevede agevolazioni riguardo alle assenze per visite mediche e terapie, così da garantire al bambino la possibilità di curarsi senza penalizzazioni.

Ricorda che la Legge 104 è un importante strumento per promuovere l’inclusione scolastica e sociale dei bambini con disabilità, assicurando loro i diritti e le opportunità che meritano.

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