VENEZIA – Contributo d’accesso a Venezia, secondo giorno: oltre 106 mila persone registrate e 22 mila turisti paganti. Sono 106.800 le persone registrate oggi, seconda giornata per il ticket d’ingresso nella piattaforma on line del Comune di Venezia.
Di queste, 22.000 sono i turisti giornalieri che hanno pagato i vaucher di 5 euro per l’accesso al centro storico, 52mila i vacanzieri esenti perché soggiorneranno in strutture ricettive e 32.800 le esenzioni stabili richieste da lavoratori e studenti. Alle 12.30 le verifiche sul possesso del Qr-Code di pagamento o di esenzione sono state 11.500.
EFFETTI CONTRIBUTO
Venezia per la prima volta con il ticket d’ingresso ma “invasa” comunque da 113mila visitatori. Un paradosso solo apparente quello che si è visto ieri nella città lagunare, piena di vacanzieri nonostante per i turisti giornalieri scattasse la tassa di 5 euro. La spiegazione la dà l’assessore comunale al bilancio, Michele Zuin, che con il sindaco Brugnaro e l’assessore al turismo, Venturini ha seguito in prima fila la sperimentazione. «Ieri è andata molto bene – commenta Zuin – non c’è stato alcun problema particolare, abbiamo avuto 15mila persone che avevano prenotato pur sapendo di dover pagare il contributo. E a chi dice che l’effetto disincentivo non c’è stato, rispondo semplicemente: la sperimentazione di questi primi 29 giorni del 2024 ci serve proprio per lavorare su quella che dovrà essere la soglia massima di turisti presenti in città, senza far saltare i servizi pubblici, i trasporti, i bagni». E’ chiaro, osserva Zuin, che non possono essere i 5 euro, o meno, a convincere i turisti a stare alla larga da Venezia. «Incrociando tutti i dati sui flussi di quest’anno, quelli delle celle telefoniche delle persone giunte in città in queste giornate – prosegue – nel 2025 saremo in grado di fissare una soglia massima di presenze sostenibili. Oltre quella soglia, chi vorrà comunque venire a Venezia nei giorni caldi dovrà pagare un contributo più caro, probabilmente il massimo previsto da legge – che lo parametra ai limiti della tassa di soggiorno ndr. – cioè 10 euro. Ecco, in quel caso, un gruppo di più persone, magari, sarà disincentivato dall’arrivare ugualmente in città. Non era pensabile che l’effetto disincentivo iniziasse da subito, con i 5 euro». Una soglia massima, non un divieto, precisa Zuin, «perchè non vogliamo, e non potremmo mettere un numero chiuso agli arrivi»
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