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In studio Dario Fabbri di Limes. Conduce Alfonso Desiderio /// Guarda tutte le puntate di Mappa Mundi http://bit.ly/2WtfSkE /// Trasmissione per il canale YouTube di Repubblica a cura di Alfonso Desiderio https://twitter.com/aldesiderio ///  in collaborazione con Limes, la rivista italiana di geopolitica http://www.limesonline.com /// carte di Laura Canali /// Regia: Luciano Coscarella. Controllo camere: Valeria Lombardo. Grafica: Riccardo Pulvirenti. Fotografia: Sonny Anzellotti

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35 pensiero su “Cos’è la strategia: i vincoli geopolitici di Germania, Italia, Russia e Stati Uniti #finsubito #adessonews”
  1. "Se gli Stati Uniti mettessero i propri militari in Ucraina e la Russia non controllasse più l'Ucraina, la Russia non potrebbe esistere": 2019, tre anni prima dell'invasione Russa in Ucraina. Dario Fabbri, il più grande esperto di Geopolitica Europeo…incredibile.

  2. UNA,RIVISTA COME LIMES CAUSA DEI DISASTRI SE IMPIEGATA DAL POPOLO MAFIOSO ITALUANO

    BASTA,PENSARE ALPOTERE CHE LA MAFIA PUO OTTENERE CON SIMILI RIVISTE

  3. LIMES FONDATO IN ITALIA NEL 1993 NON PUO CHE ESSERE FUNZIONALE AD UN POPOLO DI MAFIOSI OVVERO UNA GEOPOLITICA,STATO MAFIA ITALIANA NEL MONDO IN TAL CASO UNA RIVISTA DEL GENERE NON PUO CHD FAR DISASTRI SE UTILIZZATA DA ITALIANI

  4. LIMES FA PARTE DELLA CULTURA TOTALMENTE ITALIANA DEGLI STATI MAGGIORI DELLO ESERCITO DA CADORNA A. PIETRO. BADOGLIO ED OGGI I VARI GENERALI AMMIRAGLI CHE NE HANNO PRESO IL POSTO CON LIMES DI CARACCIOLO

  5. Molto Interessante tuttavia trovo “strane” solo le considerazioni di Sovranità Nazionale dell’Italia in contrapposizione agli interessi Americani o in relazione alle basi NATO, a me sembra chiaro soprattutto alla luce dei Rischi mostrati dai Stati Autoritari Russia-Cina essere sovrani non può portare a scelte controproducenti, gli Stati Uniti semplicemente rappresentino il nostro miglior alleato per la nostra Strategia, ossia L’Italia fa quello che gli conviene di più oltretutto avendo gli Americani dei principi fondamentali molto più simili a quelli Americani piuttosto che a quelli delle potenze alternative ; Sicuramente gli Americani come tutti si fanno la loro Strategia che meglio guardi ai loro interessi, se poi La Russia è guidato da un classe politica corrotta che gli ha tagliato le gambe sulle tattiche che poteva usare per la sua Strategia, non credo l’abbiano scelto gli Americani; Rendiamoci conto che se la Russia ha perso l’Ucraina è dovuta all’impossibilità della classe politica Russa di iniziare un percorso verso L’Europa, che avrebbe allontanato la loro prima linea.

  6. ECCELLENTE VIDEO! SISSIGNORI! Questa lezione rimarrà attuale per altri cent'anni! Video da tenere in cima alla lista e da riascoltare di tanto in tanto. Complimenti vivissimi al Prof. Dario FABBRI che si conferma profondo conoscitore della materia e divulgatore impareggiabile. Se paragonato però agli altri esponenti della galassia "Limes" (da cui s'è emancipato), mi da l'idea d'esser un po' più «grezzo»: un Geopolitologo che ha fatto l'ITIS! Gli altri a 15 anni erano alle prese con il Rocci ed il Badellino Calonghi, mentre lui smoccolava alla morsa dandoci giù di lima "bastarda" sul pezzo per il laboratorio di Aggiustaggio, con le mani sporche di blu cobalto. Senza nulla togliere al suo acume ed alla lucidità delle sue definizioni ed analisi.

  7. Se qualcuno si domandasse il perché dell'attuale conflitto, semplicemente due strategie in collisione, con "l'abbaiare" di una a provocare l'aberrazione dell'altra!!!

  8. Bravissimo Dario….davvero bravo prof. Fabbri….più lo ascolto e più mi invoglia a seguirlo…..è un pozzo di informazioni ed elaborati mentali realistici inesauribili. COMPLIMENTI SIG. FABBRI. MI ISCRIVO SUBITO AL CANALE LIMES

  9. Gli stati uniti sono un isola 😅😂😆. Sarebbe più corretto dire sono geograficamente isolati. Come i due continenti americani a dir la verità.

  10. Chiedo a Fabbri se vuole avviare insieme a me un chioschetto per vendere gelati in un parco pubblico, dove poter pure raccontare queste storielle ai clienti perché tanto l'Italia può sapere tutto ma fare poco, per cui… come alternativa abbiamo l'ippica 👁️

  11. Gentili amici di Limes e di Mappa Mundi,
    nel corso dei vostri approfondimenti, sempre documentati ed appassionanti, si fa spesso riferimento, come anche in questo video, all'esigenza connaturata alle comunità di fare strategia e tattica. Anzi, si parla della strategia come di qualcosa di già esistente, e quindi più da "scoprire" che da ideare.

    Approvvigionamento di risorse, rapporti di deterrenza militare reciproca, sfere di influenza e sovranità più o meno limitate (argomenti evocati anche in questa puntata), si fondano però su una sola cosa: la violenza. E in qualunque forma essa si manifesti, quella di minaccia reciproca, oppure di occupazione "dolce", o di invasione e distruzione, o di colonizzazione economica (quasi sempre finanziando o armando milizie locali che fanno da "guardie giurate" per i governi dei paesi cosiddetti egemoni), la logica ricattatoria non cambia.

    Durante i vostri dibattiti si parla spesso anche del "diritto", ma quasi si trattasse di una concessione che facciamo a noi stessi (civilizzati?), un po' come se le buone maniere giuridiche servissero giusto per salvarci la faccia o la buona coscienza (come accaduto ad esempio nel caso delle contrattazioni sui vaccini fra UE e produttori), a fronte invece dei veri termini delle trattative (chi comanda decide), e soprattutto dei veri scopi (chi comanda cerca di prendersi tutto e il prima possibile).

    Alla luce di questa premessa e in qualità di vostro lettore e ascoltatore, vi chiedo però di aiutarci a ricostruire anche la filiera operativa grazie alla quale si articola, in concreto, questo progetto strategico e tattico. Quando si dice "non piace agli Stati Uniti" o "la Cina lo ha impedito", chi è che ha alzato materialmente il telefono, come sono organizzate queste reti relazionali (verosimilmente segrete, attese le loro finalità), e fino a che punto arriva la loro pervasività?

    Vi domando ancora: la guerra, della quale troppe volte si parla come se si trattasse di un fenomeno naturalistico ed inevitabile (quando è invece sempre il frutto di una precisa scelta), non credete sia ora di rifiutarla in modo netto? Per quanto tempo si potrà legittimare ancora un linguaggio con cui si fa riferimento a classi e comunità "dominanti" (presumibilmente a danno dei dominati), o al "controllo" del territorio, delle rotte marine o di intere popolazioni?

    E infine: ritenete quindi che esista un modello diverso, auspicabile e per il quale impegnarsi, che possa gradualmente liberare le comunità da questo giogo reciproco, terribile ed antieconomico, che le vede in costante conflitto con conseguenze incalcolabili?

    Tutti noi infatti, più o meno direttamente o gravemente, soffriamo affrontando a turno delle limitazioni ingiuste e le ripercussioni della crisi umanitaria e di quella degli ecosistemi.

    Vi ringrazio davvero molto, vi saluto
    e vi auguro buon lavoro

    Giovanni Aiello

  12. La definizione di strategia, così come l'ha data Dario Fabbri, è sbagliata.

    Infatti, nella sua definizione manca il predicato nominale, contenente il verbo essere, utile a dire che cosa veramente "è" la strategia.
    Detto più semplicemente, la strategia è una programmazione incompleta che contiene in sé un percorso da seguire, in linee generali, che di volta in volta viene modificato in base alle circostanze.
    Mentre la tattica è ha un percorso fisso, rigido, in cui tutto è già prestabilito dall'inizio alla conclusione, nel piano strategico invece si può pronosticare la conclusione, cioè il punto d'arrivo, ma senza sapere quali saranno esattamente tutte le singole tappe del percorso che porterà al punto d'arrivo.

    Poi, Dario Fabbri avrebbe dovuto scendere nei particolari per parlare di strategia, introducendo le nozioni di tempo, di mezzi, di spazio, di metodi, ecc., ma si è limitato a fare un giro di parole che non specifica ulteriormente la già carente spiegazione iniziale.

  13. Mah, cosa dite! Dario Fabbri ministro dei esteri! Il ministero degli esteri, è un ministero marginale! Lo può dirigere qualsiasi scugnizzo napoletano! Suvvia!

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